All'uscita della stazione intermedia della funivia di Cortina
Al sabato ci siamo dedicati al duro lavoro di dipingere le pareti di casa di mio cognato, ma alla domenica volevamo fare qualcosa di divertente.
Cosa facciamo, cosa non facciamo, alla fine la butto lì, perchè non andare a fare la nuova ferrata del Faloria? Giuliano me ne aveva parlato e l'aveva descritta come divertente.
Alla fine partiamo di buon ora da Oderzo e raggiungiamo la partenza della funivia del Faloria a Cortina alle 8.20. Pensavo che le corse iniziassero alle 8, ed invece niente iniziano all 9, uff... mi tocca aspettare 30 minuti. Tra l'altro il tempo non è bellissimo e danno qualche probabilità di precipitazioni nel pomeriggio.
Alla fine alle 9 prendiamo la funivia (attenzione chiedere del biglietto ferrata, salita fino all'intermedia e discesa dalla cima, vi fa risparmiare 2 euro) e scendiamo alla stazione intermedia. Appena lasciata la casetta un cartello ci indica subito la ferrata: "Ferrata Sci Club 18, Monte Faloria". Un sentierino attraversa il bosco fino a ricongiungersi con il sentiero ben segnato che si dirige verso Rio Gere.
Appena usciti dal bosco ed aver percorso un tratto tra mughi, un cartello indica la ferrata del Faloria (Sci Club 18) a destra, lasciando quindi il sentiero principale. Dapprima attraverso residui di vecchi frane e sporadici mughi si raggiunge una zona in cui sono state costruite delle prese di acqua.
Da qui il sentiero sale ripidamente il pendio ricoperto di bassa vegetazione e mughi e guadagna velocemente quota fino a raggiungere la base dello sperone da cui ha inizio la ferrata (1750 m circa).
Ci vestiamo rapidamente (imbragatura, casco e kit da ferrata) ed abbiamo la possibilità di vedere un po sotto di noi un bel esemplare di volpe. Il tempo è abbastanza incerto, ed iniziano a passare nuvole basse che ci riducono di molto la visibilità.
Sopra di noi 4 alpinisti stanno scendendo, probabilmente hanno sotto stimato la ferrata o forse il tempo non li convince.
La ferrata mostra già la sua difficolta, alcuni metri di cavo di acciaio su una parete dritta sono l'unico aiuto e subito dopo alcuni pioli aiutano a passare un piccolo strapiombo. Il cartello all'attacco reca la scritta "ferrata molto difficile" e come al solito "solo per esperti".
La presenza delle nuvole ci vieta di vedere il percorso della ferrata, ma soltanto i primi metri, iniziamo a salire, i primi appoggi sono ricoperti di terriccio e sono bagnati (la notte precedente aveva piovuto). Raggiungiamo una piccola cengia e proseguiamo su una parete sotto uno strapiombo con l'aiuto di pioli di ferro e poi ancora cavo.
Aggiriamo lo spigolo ed un'altro tratto verticale sale in un diedro. Utilizzando le prese naturali, si riduce fortemente la trazione sul cavo deleteria per la tenuta delle braccia.
Questa prima parte è il tratto più ostico della ferrata e serve a dissuadere chi non preparato a proseguire. In ogni caso il resto della ferrata resta di altissimo livello e richiede buone doti di arrampicata.
Attraverso il diedro, con la presenza di alcune staffe metalliche si raggiunge la cima del primo spigolo, quello dell'attacco.
Le corde si dirigono verso destra e permettono di superare una paretina esposta, che viene facilitata dalla presenza delle staffe metalliche. Si giunge, finalmente, al primo possibile punto di riposo, una piccola cengetta.
Il riposo è però molto breve, aggirata la cengia una paretina verticale richiede ancora la nostra attenzione per essere superata. Pochi pioli di ferro aiutano la salita, altrimenti superabile con l'uso della roccia o del cavo.
Il tempo non migliora e affiorano alcuni dubbi riguardo alla sua tenuta. Nel frattempo risaliamo questa paretina e raggiungiamo, poi una scaletta, che facilita il superamento di uno strapiombo. Ancora su con alcuni passaggi atletici, fino ad uscire su terreno più facile ed a una cengia. Ancora un tratto impegnativo con una traversata e poi ancora salita fino ad un intaglio sulla cresta che porta dall'altro lato attraverso un caminetto.
Si esce quindi su una cengia che attrezzata, ma con facilità si risale fino ad aggirare uno spigolo. In leggera discesa (siamo molto vicini ai cavi della funivia che si vede passare) sempre aiutati dalle corde arriviamo sotto una parete verticale, quasi strapiombante. Le difficoltà di questo tratto sono paragonabili a quelle iniziali, cavi verticali e qualche staffa di ferro permettono di salire questi 50 metri. Da qui si esce su una cengia e le difficoltà sono ormai terminate si può vedere l'arrivo della funivia.
Si attraversa la cengia, si scende in un canalone per qualche metro e si risale la paretina opposta, ancora con tratti verticali. Infine si esce su un tratto più facile che conduce sotto gli ultimi 5 metri di parete e sopra la fine della ferrata. Giusto per non concludere troppo facilemnte anche gli ultimi metri di cavo sono aggettanti e richiedono uno sforzo per raggiungere l'agognato parto del Faloria.
Da qui in pochi minuti si raggiunge l'albergo Faloria e l'arrivo della funivia che sale da Cortina.
Devo dire che è stata proprio una bella ferrata, forse la più difficile delle dolomiti, almeno come impegno fisico e tecnico.
Percorso:
Stazione intermedia della funivia - attacco della ferrata: 40 minuti.
Attacco della ferrata - Ferrata Sci Club 18 - Stazione di arrivo del Faloria: 2.15
Totale: circa 3 ore.
Effettuata il 17 luglio 2011 (Federico, Chiara).
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molto difficile |
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610 m |
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normale dotazione per ferrate (casco, imbracatura, kit da ferrata). |
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2 ore e 55 minuti |
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Ferrata molto difficile, richiede tecniche di arrampicata, paesaggio molto bello. |
Categoria: Ferrate impegnative
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3 settembre 2017, alle 17:00 Smithc752 scrive: Pretty great post. I just stumbled upon your blog and wished to say that I've really enjoyed surfing around your weblog posts. In any case I will be subscribing to your feed and I am hoping you write again soon! cdcadcededgdddeb
122 luglio 2011, alle 13:28 enrico maioni scrive: Ciao, sono una guida alpina di Cortina. Se può esserti utile, ti segnalo un accesso alternativo che non necessita di funivia (visto che apre tardi).
2I dettagli sul mio sito, qui:
http://www.guidedolomiti.com/wp/ferrate/ferrata-sci-18-faloria/
Buone gite!